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Migrare il sito web del vostro negozio online su un nuovo dominio e hosting: quello che dovete sapere

Migrare il sito web

Negli ultimi tempi, a causa dell’epidemia di Coronavirus, il commercio online è diventato un’attività di importanza fondamentale. Sempre più persone infatti, per evitare di uscire dalla propria abitazione, si sono affidate a internet per la vendita o l’acquisto degli oggetti più svariati. E il trend ormai continuerà anche quando l’emergenza sarà finita.

Per chi sia interessato a intraprendere attività del genere, è più che mai fondamentale possedere un sito in grado di rispondere adeguatamente alle richieste e, soprattutto, ben visibile ai motori di ricerca. Nel caso le strategie adottate non stiano funzionando, potrebbe essere giunto il momento di migrare il proprio dominio o il proprio hosting. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento.

Cosa sono dominio e hosting

Avere un dominio e un hosting adeguati sono la chiave affinché il proprio sito internet salga ai primi posti nelle ricerche di Google.

Per dominio si intende l’indirizzo vero e proprio della pagina – quello che si digita nella barra di ricerca. Lo spazio hosting, invece, è il vero e proprio “spazio fisico” in cui sono contenuti i file di un sito web.

Sia il dominio che l’hosting influiscono in maniera non indifferente sulla propria visibilità su Google, anche in modi che non sono immediatamente evidenti.

Perché effettuare la migrazione

Una delle prime cose che si nota di una pagina web è il suo nome di dominio. È quindi evidente che ad esso vada posta la massima attenzione.

I motivi che possono spingere ad un cambio di dominio possono essere diversi: magari la propria attività ha cambiato nome, oppure se ne è semplicemente trovato uno migliore che potrebbe portare più visite.

Oltre al nome di dominio, però, non è nemmeno da sottovalutare il ruolo che l’hosting gioca nell’indicizzazione di Google. Scegliere un provider di hosting corretto è infatti fondamentale per assicurarsi il successo sul web. In questo articolo si possono trovare ulteriori informazioni sull’argomento. Motivi per voler cambiare il proprio provider possono includere la necessità di uno spazio di archiviazione più capiente, oppure costi troppo elevati in proporzione ai servizi offerti. Ma c’è anche un motivo forse meno evidente. Nel caso ci si affidi ad un provider inadeguato, il tempo di caricamento della pagina potrebbe aumentare di molto. Ciò comporterebbe non soltanto un calo di utenza, ma addirittura una penalizzazione da parte dei motori di ricerca.

È evidente quindi che scegliere la soluzione di hosting adatta sia importantissimo. L’importante è sapere che effettuare una migrazione di dominio o di hosting senza prendere le opportune precauzioni potrebbe rivelarsi dannoso e controproducente. È possibile, infatti, che con un cambio di nome l’autorità guadagnata dalla pagina venga persa: in questo caso l’unica soluzione è quella di assicurarsi che la propria essa abbia mantenuto un SEO adeguato, controllando che le parole chiave rispecchino la sua nuova identità.

Altra questione da tenere in considerazione sono i link che indirizzano al sito. Nel caso si tratti di link interni, ovvero presenti all’interno dello stesso, può essere sufficiente sostituirli manualmente; se si tratta di link esterni, la situazione cambia. Su questo blog si possono trovare consigli sulle regole a cui prestare maggiore attenzione.

Non potendo ovviamente modificare l’URL di pagine che non sono nostre, si può ricorrere al reindirizzamento, che permette di far passare l’utente da un dominio all’altro in maniera automatica. Questo è anche un buon modo di proteggere la “forza” acquisita dal proprio sito. Reindirizzamenti adeguati rafforzano il SEO della pagina, mantenendolo stabile o addirittura aumentando il suo posizionamento nei motori di ricerca.

Come migrare un sito web - immagine che identifica il business

Come migrare un sito web - immagine che identifica il business

Attenzione, però: se le visite al vostro sito stanno calando, effettuare una migrazione tenendo a mente tutti gli accorgimenti potrebbe non essere sufficiente per risolvere la situazione. È possibile che la pagina sia stata “penalizzata”. Ciò avviene a causa di un’ottimizzazione troppo “forzata” del SEO, attività fraudolente, oppure pubblicazione di contenuti di scarsa qualità, ingannevoli, poco pertinenti o ripetitivi. In questo caso, il cambio di dominio non sarà sufficiente per annullare la penalizzazione, che comporta un declassamento sulla pagina di ricerca. L’unico modo di risolvere questa situazione è tramite un appello manuale a Google.

Quando e come migrare

Se, una volta considerate tutte le possibilità, si sarà deciso di procedere con l’operazione, un’adeguata pianificazione risulterà essenziale. Per quanto riguarda il fattore tempo, è fondamentale effettuare la migrazione durante un orario di basso traffico, per evitare che le visite calino. A questo scopo si può utilizzare Google Search Console, uno strumento che permette di monitorare tutte i dati sulle visite al proprio sito, fasce orarie incluse.

È anche sconsigliato migrare durante grossi cambiamenti alla propria pagina: nel caso che qualcosa andasse storto, risulterebbe più difficile individuare il problema.

A questo punto, una volta eseguito un backup del sito, si può finalmente procedere con la migrazione. In che modo? Ci sono diverse possibilità.

Migrazione manuale e migrazione automatica

Il primo metodo è effettuare un trasferimento manuale, copiando sul proprio computer i file e la struttura del database del sito per poi ricaricarli sul nuovo dominio.

Ovviamente questa è la modalità che permette un controllo maggiore da parte dell’utente, poiché sarà lui ad essere completamente a carico dell’operazione.

Di contro, si tratta anche del modo più difficile, perché bisogna modificare diversi file di configurazione del proprio sito, e le possibilità di errore possono essere molte se non si sa esattamente cosa si sta facendo.

Il secondo metodo è quello che prevede l’utilizzo di plug-in: si tratta di programmi, scaricabili direttamente da WordPress, che permettono una migrazione automatica verso il nuovo dominio. Il plug in più consigliato per il trasferimento è All-in-One WP Migration.

All-in-One WP Migration

All-in-One Wp Migration è un plugin in grado di esportare un sito WordPress, incluso il database e la cartella media, senza dover possedere alcuna conoscenza tecnica particolare. È dotato di molte funzionalità utili e di svariate opzioni che consentono un’esperienza di utilizzo semplice ma estremamente funzionale. Ecco una guida su come utilizzarlo.

La versione di base è gratuita e supporta la migrazione di siti con un peso massimo di 512 MB, mentre è necessario acquistare la versione Unlimited per eliminare questo restrizione e sbloccare anche altre funzionalità.

Insomma, dopo tutto quanto descritto, avete le armi giuste per far si che il vostro ecommerce diventi ancor più incisivo. E profittevole.

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